Vernon Walters: “peacekeeper” della Guerra Fredda

Vernon Anthony Walters è stato un illustre diplomatico, mediatore e interprete per ben sei presidenti americani. Nato nel Gennaio 1917 a New York, si trasferì con la famiglia dapprima in Inghilterra e successivamente in Francia, dove rimase fino all’età di sedici anni, per poi fare ritorno negli Stati Uniti. Frequentò scuole europee con una particolare predilezione e passione per le lingue straniere, ma non s’iscrisse mai all’università. Dopo un’intensa e proficua attività diplomatica, morì nel 2002 per cause sconosciute nella sua casa in Florida, all’età di 85 anni. Non si sposò mai.

Attività diplomatica

Il generale Walters divenne celebre per la sua arte retorica, la sua verve e la sua abilità di mediazione “dietro le quinte” durante tre degli eventi principali della storia mondiale del Novecento: la Guerra di Corea, la guerra in Vietnam e l’unificazione della Germania.
Ciò che lo rese così noto fu soprattutto l’innata capacità di far convergere e collimare i bisogni, le richieste e le aspettative delle parti, attraverso un’incomparabile dedizione, un’entusiasta immersione nelle diverse culture e, certamente, una profonda conoscenza delle lingue straniere. La padronanza linguistica di Walters spaziava dal francese, spagnolo, italiano, tedesco, fino al portoghese e al russo. Tutto ciò abbinato ad una straordinaria equanimità, un’inestimabile schiettezza ed un’instancabile determinazione.

Seconda Guerra Mondiale e primi anni della Guerra Fredda

Nel 1941 Vernon Walters entrò a far parte dell’esercito americano, dove spiccò subito per le sue doti linguistiche ed il suo acume, qualità che gli permisero di ottenere il suo primo incarico presso la Casa Bianca, sotto la presidenza Truman: in qualità di generale, Walters contribuì attivamente alla stesura del piano Marshall.
In seguito fu coinvolto nelle vicende della Guerra Fredda, che vide fronteggiarsi a più riprese gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Durante la Guerra di Corea (1950-1953), scoppiata a causa dell’invasione della Corea del Sud ad opera dei Nordcoreani, Walters accompagnò Truman sull’Isola di Wake, dove assistette all’allontanamento da parte del Presidente del comandante delle forze ONU MacArthur, colpevole d’insubordinazione rispetto agli ordini e alle direttive ricevute riguardo alla risoluzione delle controversie in Corea del Sud. La discussione non portò ad alcun compromesso, nonostante il cauto e disinvolto tentativo di mediazione di Walters.

Lo scandalo

Negli anni Sessanta lavorò per il Presidente Eisenhower, presenziando ad alcuni vertici internazionali e confermando la sua perizia e competenza nella mediazione di affari esteri delicati. Nel 1972 servì prestò servizio sotto la presidenza Nixon, divenendo membro della CIA emulato e stimato per la sua riservatezza e discrezione. Quando Nixon venne accusato dello Scandalo Watergate (1973), si alluse ad un possibile coinvolgimento di Walters, il quale, indignato per i sospetti infondati, minacciò di dimettersi dall’incarico affiidatogli.

Astuzie diplomatiche

Durante la Guerra in Vietnam (1961-1975), il generale si distinse per il suo ruolo chiave nelle trattative di pace segrete tra il governo americano ed il Vietnam del Nord. Egli, infatti, si adoperò nell’organizzazione del viaggio top secret in Francia del Segretario di Stato degli USA Henry Kissinger, il quale doveva incontrare un ufficiale nordvietnamita. Walters approfittò del rapporto di amicizia che lo legava all’allora Presidente francese Georges Pompidou e prese in prestito il suo jet privato. Scoperti, il generale fece credere che l’aereo francese fosse servito per trasportare una delle donne del suo Presidente.
Nel 1981 il Presidente Reagan gli offrì un posto come ambasciatore itinerante, poi, fino al 1988, fu ambasciatore delle Nazioni Unite. Questo periodo nella carriera diplomatica di Walters viene ricordato per la quantità smisurata di viaggi in pochi anni: ben 100 Paesi in soli quattro anni!
Dal 1989 al 1991 divenne ambasciatore degli Stati Uniti a Bonn, compiendo 50 anni di servizio. Egli fu incaricato di partecipare alla stesura del trattato per una risoluzione definitiva riguardo alla riunificazione della Germania.
La sua attività di “peacekeaper” e mediatore politico-culturale si estese anche alle presidenze Kennedy e Bush.
Curioso è che, secondo Vernon Walters, coloro i quali consideravano le feste e gli eventi mondani come un’occasione poco adatta ad incontri formali quali trattative e negoziazioni, era probabile che non avessero mai partecipato ad uno di essi.

Amici e conoscenti lo descrivevano come un uomo dall’umorismo vivo, genuino e coinvolgente, il cosmopolita di classe, il soldato poliglotta, il negoziatore per eccellenza.

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