Nel campo delle traduzioni professionali, si sente spesso parlare della normativa europea UNI EN 15038, ma di cosa si tratta esattamente? Secondo quanto riportato nel testo ufficiale della norma, si tratta di una certificazione che “specifica i requisiti per un fornitore di servizi di traduzione, con riferimento alle risorse umane e tecniche, alla gestione della qualità e del progetto, al contesto contrattuale e alle procedure del servizio”.

Dal momento della sua entrata in vigore (15 giugno 2006), lo scopo della certificazione UNI EN 15038 è sempre stato quello di definire l’intero processo di traduzione secondo standard redazionali e procedurali riconosciuti a livello europeo, in modo da garantire una corretta e puntuale erogazione del servizio attraverso un rigido controllo di qualità, una costante rintracciabilità e un dialogo proficuo tra fornitore e cliente. Tra gli obiettivi della norma, infatti, vi è anche la soddisfazione delle esigenze di entrambi i contraenti e, in senso più ampio, l’armonizzazione del mercato di settore.

Con “intero processo di traduzione” ci si riferisce ad un progetto di lavoro nel suo complesso, partendo dalla gestione della richiesta di preventivo da parte del cliente, fino ad arrivare all’elaborazione dei feedback nella fase di post vendita.

Ulteriore caratteristica sostanziale è la presenza di una procedura documentata riguardante la selezione del personale, il quale deve essere in possesso delle competenze necessarie per tradurre e/o revisionare a livello professionale, (come, per esempio, la conoscenza delle convenzioni relative al tipo di testo affidatogli, la capacità di ricerca di informazioni fondamentali per operare sul testo di riferimento, un ampio bagaglio culturale che comprenda una conoscenza approfondita delle usanze locali e dei i sistemi di valori, ecc.)

Compito del traduttore è operare in modo professionale sul testo, prestando particolare attenzione a terminologia, grammatica, lessico, stile, convenzioni locali, formattazione, gruppo di arrivo e scopo della traduzione. Egli dovrà poi effettuare, in un secondo momento, un’attività di verifica del proprio lavoro in rapporto ad errori, omissioni e soddisfazione delle specifiche presenti in questa norma.

Il testo dovrà essere rivisto successivamente da un revisore, il quale confronterà il testo di partenza con quello di arrivo, ponendo l’accento sul rispetto della coerenza di stile, terminologia e registro da parte del traduttore.

Il fornitore di servizi di traduzione (TSP) deve assicurare che suddette competenze vengano mantenute in costante aggiornamento.

Il TSP, inoltre, avendo il compito di supervisionare il processo di traduzione al fine di garantirne la qualità, deve rendersi disponibile nei confronti del cliente ad intervenire con eventuali azioni correttive pre- e post-consegna.

La costante interazione tra TSP e cliente durante il periodo di validità del contratto deve fondarsi su basi costruttive, in modo da determinare la fattibilità del progetto e gli obiettivi da raggiungere, chiarire eventuali ambiguità rilevate nel testo di partenza, definire la valutazione della costumer experience e della costumer satisfaction.

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