“Seguiteci” questo il messaggio positivo e speranzoso del nostro amministratore unico nell’intervista del 2 settembre 2014. Ne riportiamo i passi salienti:

Prima domanda. Dott. Moretto la Sua società è una delle fortunate che, nonostante la crisi, incrementa ogni anno il proprio fatturato. Come è arrivato fin qui? Ha avuto fortuna oppure è uno di quegli uomini duri che si è fatto da solo? Sembra scontato dirlo, ma la fortuna aiuta gli audaci: amo le sfide perché sono un uomo proiettato nel futuro; mi butto a capofitto perché mi piace arrivare primo indiscusso al traguardo. Mi definirei un “tenace avventuroso”: non mollo finché non raggiungo il mio obbiettivo. Non sono però uno spericolato: accetto solo le sfide a rischio controllabile. Analisi e conoscenza del settore e del mercato mi sostengono nell’individuare quali avventure potranno sfociare in un successo. Il rischio non controllabile stuzzica molti imprenditori, ma un’azienda è come una famiglia: non puoi rischiare sulla pelle degli altri; gli “altri” sono i miei cari e i miei dipendenti, nonché le loro famiglie.

Seconda domanda. Quanto deve della Sua scalata al Suo genio, quanto alla fortuna e quanto alla Sua voglia di vincere? Devo tutto alle intuizioni e alla fortuna di aver avuto e di avere tuttora intuizioni, nonché alla voglia di vincere che mi tiene sempre in movimento.

Terza domanda. Secondo Lei cos’è il genio? E’ il connubio fra ragione e passione; fra la ponderatezza della razionalità e la forza esplosiva dell’intuizione.

Quarta domanda. Si nasce con il genio oppure si impara? Si nasce e si impara a farlo crescere.

Quinta domanda. Quanto deve ai Suoi uomini del Suo risultato? La motivazione. Sono responsabile delle loro vite e questo mi sprona a dare il massimo ed anche di più.

Sesta domanda. Lei ha molte donne nella Sua vita. Ci racconti, com’è una vita in mezzo a tante donne? Bellissima ed emozionante. A parte mia madre, donna forte ed unica, condivido la mia vita con mia moglie, una donna iperattiva e brulicante di entusiasmo, mia figlia, una bambina sveglia e dolcissima, che è il mio più grande tesoro e che mi permette di vedere il mondo attraverso un vetro colorato. Poi ci sono quelle che io amo chiamare le mie “Charlie’s Angels”: il mio staff. Nelle mie sedi la componente femminile è preponderante: le donne sono poliedriche, precise, creative e pragmatiche allo stesso tempo. Abbiamo anche molti uomini nelle nostre sedi e devo dire che le due componenti insieme lavorano veramente bene e si completano a vicenda.

Settima domanda. Pensa che l’Italia sia un Paese che da ancora la possibilità ai giovani di sognare? Si, infatti io resto qui: lavoro con l’estero, ma il cuore pulsante è italiano. L’Italia storicamente è sempre stato un Paese che ha saputo innovare e reinventarsi e che darà ai suoi figli più volenterosi la possibilità di costruirsi una vita felice.

Ottava domanda. Qual è la Sua filosofia riguardo ai giovani? I nostri giovani devono trovare il coraggio di reagire, di costruire una nuova Italia. E’ necessario diventare cosmopoliti, dissociarsi dal muto campanilismo e volgersi verso il futuro, facendo tesoro della storia e degli errori che i genitori a volte hanno commesso, per non ricadervi. Iniziativa, spirito di sacrificio, umiltà: queste sono le tre punte di diamante che chiedo ai giovani che salgono sulla mia nave e, con loro, arrivo in ogni porto e solco senza paura ogni mare.

Nona domanda. Lei ha cominciato con le traduzioni, ma negli anni il ventaglio di prodotti si è notevolmente ampliato. Cosa c’è dietro questa scelta e qual è la risposta del mercato? La traduzione è comunicazione. Senza la comunicazione non si può fare nulla: non si può chiacchierare, non ci si può scambiare le informazioni, non si può commerciare, ecc. Comunicare con le parole è fondamentale, ma hanno la loro importanza anche tutte le altre forme di linguaggio; capisce quindi che il passo è breve e doveroso per servire al meglio il cliente. I nuovi prodotti fanno parte dell’ambito della comunicazione e pubblicità, tradizionale e innovativa: se un cliente vuole andare all’estero noi lo aiutiamo a vendere, a trovare una sede, degli agenti o personale, perfino clienti, se vuole; traduciamo la sua corrispondenza, tutti i manuali o contratti, lo aiutiamo con il web marketing, con la grafica, ecc.
Devo dire che il mercato sta rispondendo bene. Sono molto felice che la perseveranza venga premiata dalla fiducia dei clienti.

Decima domanda. Qual è il Suo mito, il personaggio che vorrebbe eguagliare? La risposta è costellata da un buon numero di nomi: Nostro Signore, per il Suo grande carisma, e il mio papà, che è l’uomo più buono che conosca.

Undicesima domanda. Sappiamo e si vede da tutti i reperti nel Suo ufficio che è un appassionato di storia antica. Come si concilia questo amore per un mondo antico con tutta la tecnologia che promuove per la Sua azienda? Penso che i due ambiti si concilino perfettamente perché nel passato, come oggi e come nel futuro, l’anelito dell’uomo verso il miglioramento della propria vita sarà sempre presente. A me piace capire come e cosa ha spinto l’uomo verso una scoperta piuttosto che verso un’altra.

Dodicesima domanda. Come trascorre il Suo tempo libero? Possiede uno yacht? No (ride Ndr.), ho una canoa con la quale fendo le onde del Lago di Garda e del Lago d’Iseo in solitaria, nella solitudine di colui che cerca di riunirsi all’Infinito, all’Assoluto. E’ un modo per pensare, riflettere e interrogarmi sulle mie scelte: un “esame di coscienza” che mi porta un po’ di pace e serenità.

Tredicesima domanda. Quali sono i Suoi obbiettivi per il futuro? Vincere. Guidare tutti coloro che mi vorranno seguire fedelmente attraverso le battaglie, giorno dopo giorno, ritrovandosi la sera presso un caldo focolare e ripartendo l’indomani ristorati dal sonno del giusto.

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