L’impatto della lingua inglese sul coreano moderno

Il coreano e i prestiti linguistici inglesi

Il Coreano è la lingua ufficiale della Penisola Coreana, oltre che una delle due lingue ufficiali della prefettura coreana autonoma dello Yanbian, in Cina. Parlato non solo in Cina, ma anche dagli immigrati coreani in Giappone e negli Stati Uniti – casa della seconda comunità di immigrati coreani più grande del mondo dopo quella della Repubblica Popolare Cinese.

Come qualsiasi altra lingua, il coreano è in evoluzione e in costante cambiamento, grazie all’influenza dei mass media, dell’immigrazione e dal sempre più diffuso utilizzo di Internet come mezzo di comunicazione. Tale fenomeno non viene percepito esclusivamente dai linguisti, ma ha un impatto quotidiano su tutte le lingue del mondo. Ad ogni modo, nel corso della storia, nessun altra lingua ha mai influenzato, o minacciato altre lingue e culture come l’inglese oggi.

Ma qual è l’impatto generato dall’inglese, specialmente quello americano, sulla lingua coreana a partire dal secondo dopoguerra? Si è stimato che circa il 90% dei prestiti linguistici in coreano siano di origine inglese. Dati alquanto scioccanti, se si considera il relativamente breve lasso di tempo che la Corea ha trascorso in contatto con gli Stati Uniti d’America – circa mezzo secolo a partire dalla fine della Guerra di Corea. Vi sono, inoltre, prove del fatto che l’inglese stia addirittura rimpiazzando il cinese come principale fonte di prestiti linguistici. La ragione per questo “cambio di codice” potrebbe essere il risultato di quel “valore di prestigio” che l’inglese suscita nei coreani. Secondo David B. Kent, autore di “The discourse of Konglish: A socio-historic analysis of English as a native part of the South Korean vernacular“, i coreani associano l’inglese e i caratteri latini all’alta qualità, come risultato della Guerra di Corea. Infatti, durante la guerra, gli Stati Uniti autorizzarono la fornitura, alla Corea del Sud, di aiuti umanitari di qualità superiore a quella riscontrata nella Corea dell’epoca. I pacchi in cui erano contenute le cure mediche erano contrassegnate con parole inglesi, o comunque testi stampigliati a caratteri latini. Ciò lascio ben impressionata l’opinione pubblica coreana.

Oggi, questo fenomeno penetra nella vita di tutti i giorni tramite i mass media. I quotidiani stampano prestiti inglesi all’interno degli articoli e a volte addirittura nei titoli. Le pubblicità e i programmi televisivi, la cartellonistica, gli annunci, le locandine: sono stati tutti ampiamente influenzati dai prestiti inglesi, dando ulteriore man forte all’infiltrazione dell’inglese nella lingua vernacolare e nella vita quotidiana dei coreani.

Per descrivere questo mix tra inglese è coreano, è stato coniato il termine “konglish“. Tale termine ha causato delle controversie tra molti coreani. Un giornalista del Korean Times ha definito il neologismo come “carico di inventiva e intelligente; una delle dieci cose più belle della Corea”, mentre Ahn Jeong-hyo, traduttrice letteraria e autrice di “A False English Dictionary” sostiene che l’uso improprio del konglish negli altri Paesi è alquanto vergognoso per la Corea.

Le parole inglesi adottate in coreano sono state trasformate e ora possiedono un significato tutto loro. Talvolta, ciò può rivelarsi confusionale per i madrelingua inglesi che provano a parlare inglese in Corea. Per esempio, la parola sick, che significa “malato”, nella frase “My leg is sick” diventa “Mi sono ferito la gamba“. Un altro esempio è l’utilizzo di “Fighting!” come grido di incoraggiamento per incitare la propria squadra del cuore (“Go team!”) o per prendere una decisione definitiva, come in “Let’s do it!” (Facciamolo!). Come ultimo esempio, forse il più terribile per i madrelingua inglesi, è il concetto tutto konglish di tempo, che in realtà viene inteso come “ora“. Di conseguenza, succede di sentire “I slept 8 times last night” per “La notte scorsa ho dormito otto ore“.

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