L’estate ormai è finita, ma anche quest’anno ci ha lasciato come ricordo un paio di tormentoni in spagnolo, la seconda lingua più parlata al mondo.

Lo spagnolo è sempre stato considerato una lingua alla portata di tutti, specie per noi italiani, semplice da parlare e da imparare. Ora, però, è arrivato il momento di sfatare questo mito: per parlare spagnolo non basta aggiungere una S alla fine di ogni parola! Per quanto alcune parole siano simili a quelle italiane, le due lingue non sono uguali! Anzi, lo spagnolo nasconde tante insidie – come la differenza tra “por” e “para”, per non parlare dei numerosi verbi irregolari, – e falsos amigos.

 

Falsi amici di tutti i giorni

Se per esempio a Madrid ordinate pane e burro, non stupitevi se sentite ragliare alle vostre spalle: “burro” in spagnolo significa “asino”! Se invece volete che chiudano la “tienda” per il troppo sole, è molto probabile che vi guardino come se veniste da un altro pianeta, dato che “tienda” in spagnolo significa “negozio” (“tenda” si dice “cortina”): potrebbero pensare che dalle vostre parti si lavori solo quando piove. Se ordinate un drink e vi lamentate perché è “demasiado (= troppo) caldo” probabilmente vi rideranno in faccia perché avrete appena detto che è troppo “brodo”! A proposito, “faccia” si traduce con “cara”: se siete innamorati di Penélope Cruz e volete scriverle una lettera alla vecchia maniera, iniziatela con “querida”! E ancora, “lettera” in spagnolo si dice “carta”: se avete bisogno di un foglio di carta dovrete comprare una “hoja de papel”. Indovinate qual è il titolo originale della famosa serie Netflix “La casa di carta”? Infine, quando dovete scendere dall’autobus e leggete “salida” sulla porta, per carità non arrampicatevi sul tetto del veicolo pensando magari di accedere al piano superiore di un double decker in stile londinese! La “salida” è l’uscita, “salita” si dice “subida”.

 

Qualche precisazione…

Se il vostro corazón è abbastanza forte per proseguire, sappiate anche che:

  • le lettere B e V hanno lo stesso suono bilabiale (V = B);
  • quando la C è doppia si pronuncia marcando la prima C come fosse una K e la seconda come fosse una S sonora – quella in ‘rosa’, per intenderci (es. occidental = okczidental)
  • LL si legge come il nostro GL (come in calle,via, e lluvia, pioggia).
  • per pronunciare la lettera J (jota) occorre immedesimarsi in una moka, visto che il suono ricorda quello del caffè che gorgoglia nella caffettiera!

 

Dialetti e sfumature

Gli esempi e le regole cui abbiamo appena accennato riguardano lo spagnolo castigliano, la lingua di Madrid, quella che viene insegnata a scuola, ma esistono molteplici varianti geografiche dotate di regole grammaticali, sintattiche, di ortografia e di pronuncia proprie, oltre che di un lessico peculiare. Il catalano, per esempio, è una lingua molto diversa, così come lo sono lo spagnolo parlato in America latina e quello delle Canarie.

 

Se avete bisogno di una traduzione in lingua spagnola, anche in una delle sue varianti, e volete essere certi che si tenga conto di tutti gli aspetti del caso, affidatevi ai traduttori madrelingua dislocati nelle varie sedi ispanofone di Studio Moretto Group.

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